Vino, la carica dei “Super Bio”

Sei produttori Piwi dalla Lombardia a Firenze
Martedì 10 maggio al Dolce Emporio si presentano i vitigni del futuro

Resistenti ai funghi e ai cambiamenti climatici, liberi da trattamenti chimici
e lavorati seguendo ritmi e procedure naturali: le varietà “piwi” rappresentano l’avanguardia
del vino biologico. Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris: nomi nuovi per sorsi da scoprire

Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris, Helios: nomi nuovi per sorsi ancora da scoprire, ma a cui potremmo ben presto affezionarci. Sono i vitigni “Piwi”, varietà selezionate in vigna per la capacità di resistere ai funghi e ai cambiamenti climatici, caratteristiche che li affrancano da trattamenti chimici invasivi e ne fanno lo strumento ideale per dare vita a vini Super Bio. Martedì 10 maggio il Dolce Emporio, boutique del gusto dello chef Fabio Barbaglini in Borgo San Frediano 128r, apre le porte ai vini del futuro per una degustazione insieme ai produttori,  tutti presenti alla serata, disponibili a raccontare il frutto del proprio lavoro.

Dalle ore 18 alle 21 sarà possibile fare la conoscenza di sei cantine lombarde specializzate in Piwi e di altrettanti vini innovativi. Nove Lune con Theia, passito da uve Helios, Bronner e Solaris, Achille Dellafiore con Joh, vino ancestrale da uve Joanniter, Hermau con Magi, metodo classico da Souvigner Gris, Alpi dell’Adamello con Idol, bianco da uve Solaris, Pietramatta con Amber, un orange wine da uve Souvigner Gris, Marcel Zanolari con Vagabondo, rosso da uve Piwi. A guidare i partecipanti nella degustazione, l’enologo Gabriele Valota di Assoenologi.

Dalla Lombardia per l’occasione non arrivano solo i vini, ma anche prodotti gastronomici pressoché introvabili sulle tavole toscane: formaggi complessi come il Silter della Val Camonica, lo strachintunt della Val Taleggio e il formai del Ferdy Hay, salumi particolari come il violino di capra della Valchiavenna, ottenuto dalla coscia della capra che viene tagliata proprio come fosse un violino con il coltello al posto dell’archetto, il salame di Bagnaria, borgo medievale della valle Staffora, la brisaola della Valchiavenna, ben diversa dalla più comune bresaola. Il “padrone di casa”, lo chef Fabio Barbaglini, metterà sul piatto della degustazione gli ortaggi croccanti in acqua di mare della linea Fiori di Spezie, preparati e conservati senza aggiunta di sale. E’ gradita la prenotazione: info@dolcemporio.shop – Tel. 055 3897066. Costo: 30 euro a persona.

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